Il primo ministro portoghese ha annunciato nuove misure per il Paese alla luce della crisi abitativa nazionale. Queste misure vanno dalla messa sul mercato di un maggior numero di case in affitto alla riduzione dei prezzi medi e all’aiuto alle famiglie a basso reddito.
In seguito all’annuncio, c’è stato un mese di discussione pubblica in cui sono state ascoltate molte persone e istituzioni. Ciò ha portato ad apportare alcune modifiche al programma, che è stato chiuso all’inizio della settimana e approvato ufficialmente ieri (30 marzo) dal Consiglio dei Ministri.
Il disegno di legge verrà ora presentato in Parlamento e approvato, dal momento che c’è la maggioranza assoluta; tuttavia, c’è spazio per la discussione con gli altri partiti. Pertanto, è ancora possibile apportare alcune modifiche. Il testo passerà poi al Presidente della Repubblica per essere approvato ufficialmente e messo in atto legalmente.
Vedi tutte le misure e le modifiche annunciate qui sotto!
Le proposte di legge relative all’Alojamento Local sono state tra le più contestate e, di conseguenza, sono state apportate alcune modifiche. Le nuove licenze AL saranno ora vietate solo nei comuni ad alta densità, che si trovano soprattutto sulla costa e in Algarve. Ciò significa che i comuni a bassa densità (come quelli dell’interno) e le regioni autonome (Madeira e Açores) sono esclusi.
Se i proprietari di AL esistenti li metteranno sul mercato degli affitti, saranno esenti dalla tassazione sui redditi da capitale (IRS) e dall’imposta sugli immobili (IMI) guadagnate fino al 2030.Se sceglieranno di continuare come Alojamento Local, dovranno pagare un prelievo straordinario all’IHRU – che è stato diminuito dal 35% al 20%.
È stato inoltre chiarito che queste misure si applicano solo agli appartamenti AL e alle singole unità.
Lo Stato può affittare obbligatoriamente le case sfitte attraverso la locazione da parte di enti pubblici – con il relativo pagamento dell’affitto – per la successiva sublocazione alla popolazione. I proprietari che vendono le case allo Stato o ai rispettivi comuni beneficeranno anche dell’esenzione fiscale sulle plusvalenze. È stato ora chiarito che questa misura si applica solo agli appartamenti.
La legge considera casa sfitta (“casa devoluta”) una proprietà residenziale situata in un centro urbano che non è stata occupata per più di un anno. I segni di un immobile non occupato sono, ad esempio, l’assenza di contratti con le società di fornitura di acqua, gas ed elettricità. Se le utenze sono contrattate ma il consumo è inferiore alle soglie stabilite (acqua 7 m³, elettricità 35kwh), l’immobile viene considerato sfitto.
Dopo un lungo dibattito pubblico, è stato chiarito che ciò si applicherà solo agli appartamenti sfitti da più di due anni.
Ci sono comunque alcune eccezioni:
Il Governo non concederà nuovi Golden Visa – questo è definitivo. Inoltre, il rinnovo dei visti attuali (che avviene ogni due anni) avverrà solo se la proprietà è registrata come residenza ufficiale del proprietario o se è in affitto (con un contratto di leasing non inferiore a 5 anni).
I processi di visto d’oro iniziati dopo il 16 febbraio saranno trasferiti al regime di permesso di soggiorno per immigrati imprenditoriali.
Le modifiche agli altri programmi di immigrazione (D7, D3, o Digital Nomad Visa) non sono state affrontate, ma se alcune delle misure sopra menzionate verranno approvate, sarà necessario apportare una modifica formale alla legge in vigore e questo potrebbe portare a una nuova formulazione con impatto anche sui cosiddetti permessi di soggiorno standard.
Questa misura si applica esclusivamente ai mutui fino a 200.000€, contratti dopo luglio 2018, in cui l’aumento del tasso di interesse è superiore di tre punti percentuali rispetto al tasso inizialmente utilizzato. Il sussidio sarà pari al 50% dell’importo che supera l’aumento di tre punti percentuali del tasso di interesse.
C’è una proposta per i proprietari di affittare le loro case disponibili al governo per un periodo di cinque anni. Lo Stato poi subaffitterà queste stesse case agli inquilini, impegnandosi in pratica a pagare sempre l’affitto ai proprietari. D’altra parte, quando le procedure speciali di sfratto sono depositate presso l’Agenzia nazionale per gli alloggi (BNA), dopo tre mesi di morosità, lo Stato si sostituisce all’inquilino nel pagamento degli affitti, assumendo il ruolo di proprietario per riscuotere le somme dovute.
Il governo propone un aiuto diretto fino a 200€/mese per le famiglie con un tasso di sforzo superiore al 35%, quando l’affitto rientra nei prezzi massimi stabiliti dall’IHRU (Istituto per la Proprietà e la Riabilitazione Urbana) per ogni comune. Questo si applica a tutte le famiglie fino al sesto scaglione dell’IRS (vedi tabelle qui).
I nuovi contratti di locazione saranno soggetti a un tetto massimo di prezzo, che sarà fissato in base all’inflazione degli anni precedenti, nonché all’obiettivo di inflazione a medio termine della Banca Centrale Europea. I limiti si applicheranno però solo alle case che sono state sul mercato negli ultimi cinque anni. Per le nuove case non ci sarà alcun limite di prezzo.
Tutte le banche dovranno offrire un’opzione a tasso fisso (tasso di interesse specifico per l’intera durata del mutuo) nei contratti di mutuo.
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